
L’arrivo di alla Calcio Lecco 1912 ha fatto scalpore a livello nazionale. L’italo-argentino, sbarcato nel pomeriggio di lunedì a Malpensa, è stato accolto dalla delegazione composta dal diggì Angelo Maiolo e dal diesse Domenico Fracchiolla, dopodiché è stato trasferito presso l’azienda della famiglia Di Nunno per la firma del contratto e le fotografie di rito, evento cui hanno voluto prendere parte tutti i componenti presenti nell’organigramma bluceleste. Questa, però, è solo la cronaca degli eventi che hanno portato l’attaccante, che sul noto portale Transfermarkt ha un valore di 1,6 milioni di euro, a legarsi alle Aquile, ciliegina finale di un calciomercato in continuo crescendo.
Il primo approccio con l’Europa
Durante la seconda parte della puntata de “Il Blu e il Celeste” andata in onda lunedì sera abbiamo scavato nel passato del giocatore, di cui logicamente poco si conosce nel nostro Paese. Il primo a tentare di portarlo in Italia fu, nel corso della stagione 2012/2013, il procuratore Fabrizio Simoni, esperto di calcio sudamericano e africano, oggi collaboratore di NibionnOggiono e di altre realtà della quarta serie lombarda. A quei tempi Kaprof, battezzato come il nuovo Maxi Moralez, militava nel River Plate B con i vari Giovanni Simeone, oggi al Cagliari, Tomás Martínez, centrocampista degli Houston Dynamo, e Sebastián Driussi, attaccante dello Zenit San Pietroburgo. Un talento poi approdato in Primera Division il 19 agosto 2013, quando debuttò contro il Club Deportivo Godoy Cruz Antonio Tomba; in due anni, pur giocando poco vista la giovane età, si aggiudicò la Copa Libertadores (2014/2015) e il titolo di Campione d’Argentina (Final 2014) con la maglia de Los Millonarios.
A quel punto per Kaprof, seconda punta di piede destro dalle spiccate doti tecniche e in possesso di “colpi”, si presentò la prima occasione per volare in Europa: nell’estate del 2015 si lega al Metz, in Ligue 2: colleziona 16 presenze e 2 assist in totale, poi torna nel suo Paese nativo per la stagione 2016/2017. La sua carriera in patria si è quindi divisa tra Defensa y Justicia (49 presenze, 3 gol e 4 assist), Atlético Tucumán (11 presenze) e Arsenal di Sarandí, dov’è esploso definitivamente segnando 6 gol e confezionando 4 assist in 19 partite.
In procinto di passare all’America de Calì all’inizio di settembre 2020, ha visto il suo trasferimento saltare a causa dell’esplosione dei casi legati al Covid-19 in Argentina, dove la crescita è nella fase esponenziale che in Italia abbiamo vissuto tra febbraio e aprile. Le incertezze legate al calcio nazionale, nel pieno di una riorganizzazione dei campionati, e alle difficoltà sanitarie hanno spinto Armando Silvariño, agente del 25enne, e l’intermediario Lorenzo De Santis a orientarsi verso il Vecchio Continente, anche facendosi forti del doppio passaporto in possesso del giocatore.
L’arrivo a Lecco
I primi abboccamenti con la Calcio Lecco 1912 risalgono, stando a quanto ricostruito, a circa un mese fa, quando tra le parti si registrò una distanza ampia tra richiesta e proposta d’ingaggio. Il tempo e il dialogo costante, unito alla voglia del patron Di Nunno di portarlo in bluceleste, hanno permesso di arrivare a un punto d’incontro sul lato economico. L’accelerata decisiva si è avuta nei giorni antecedenti alla trasferta di Livorno, mentre lunedì è arrivato il “via libera” definitivo per la buona riuscita della trattativa.
Guardandola dal lato aziendale, i blucelesti hanno trovato gli argomenti giusti per acquisire un asset importante a parametro zero, che più avanti potrebbe garantire un ritorno economico importante in caso di cessione. Sempre che il salto di categoria non arrivi direttamente con le Aquile: la piazza, del resto, ha cominciato a sognare.
