Tre giorni sulla graticola. Non è, chiaramente, il titolo di un film, ma l’avvicinamento di mister Gaetano D’Agostino a Lecco-Novara, gara che mercoledì (posticipata alle 20.30 su richiesta della società, diretta LCN Stadio) rappresenterà uno snodo fondamentale dopo cinque gare senza lo straccio di una vittoria. Inevitabilmente il tecnico è visto, dai più, come il primo responsabile del momento negativo, anche se poi, chiaramente, sono i giocatori gli interpreti di ciò che viene provato durante la settimana al “Rigamonti-Ceppi”. Grande assente dalla conferenza stampa post Renate, l’allenatore bluceleste è tornato a parlare pubblicamente in vista dell’incrocio di domani pomeriggio: che il tasso d’incazzatura sia abbastanza alto lo si capisce anche via Zoom, introdotto anche in casa bluceleste per la gestione degli appuntamenti pre e post gara.
«Le domande sulla mia conferma sono giuste – spiega subito il tecnico -, ma vanno poste alla società, perché sono loro quelli che decidono. Sono nel calcio da trentadue anni, ne ho viste di tutti i colori pur essendo giovane: le contestazioni e gli elogi ne fanno parte; due settimane fa ero da Serie A e oggi non capisco un cazzo secondo le stesse persone, ci sta. Da questo momento si esce con gruppo, sacrificio e lavoro, dando qualcosa in più tutti insieme. La non reazione non deve far parte della nostra mentalità, le partite vanno affrontate anche una volta andati in svantaggio, con un atteggiamento diverso da quello della paura, che nel calcio non ha senso avere. Dobbiamo decidere chi vogliamo essere: con la Juventus meritavamo di vincere e con il Renate di perdere».
«In discussione dal primo giorno»
La condanna, per allenatori e giocatori, è sempre quella: «I risultati parlano, perché puoi giocare anche male, ma se vinci hai ragione e puoi dire pure le stronzate. E’ giusto ricevere le critiche, ci sta, non sono qua a nascondermi dietro un dito perché ho le spalle larghe: sono realista, il calcio è così e va accettato. Voglio vedere gente affamata e vogliosa di difendere quanto fatto da inizio agosto, aldilà di tutto». Oggi il reparto in grande sofferenza sembra essere quello di centrocampo: «Torneremo alle nostre sicurezze, inoltre davanti Mangni e D’Anna hanno benzina da dare. La pressione dovrà essere costante per permetterci di giocare corti e poter puntare l’uomo con continuità».
Il tecnico, poi, riporta la discussione sul suo ruolo: «Sono in discussione dal primo giorno, quello che si legge e sente non mi fa né caldo né freddo. Ho un legame affettivo con la famiglia Di Nunno e la piazza, ma sono abituato a certe dinamiche. Si può dire quello che si vuole, lo accetto e non c’è problema: starò con i miei ragazzi fino all’ultimo, ma loro dovranno avere la fame dei primi momenti».
«Iocolano? Social, serve equilibrio»
Tematica affrontata anche durante “Il Blu e il Celeste” di lunedì sera è quella relativa al post pubblicato da Simone Iocolano su Instagram nella giornata di ieri. Parole che si sono prestate a un fraintendimento: «La domanda sulla quarantena va rivolta alla dottoressa. Il giocatore non è tra i convocati, ma sto facendo con tutti i ragazzi una “battaglia” per la comunicazione sui social network. Bisogna essere equilibrati».
Lecco-Novara: i convocati
Sicuramente nè lo stesso Iocolano, nè il difensore Cristian Cauz, nè Cosimo Nannini saranno a disposizione del tecnico in vista della sfida al Novara. Non convocati l’attaccante Juan Kaprof, lasciato fuori per scelta tecnica nelle ultime due occasioni, il difensore Lino Marzorati, i centrocampisti Luca Giudici ed Ermes Purro, gli ultimi tre a scopo precauzionale.
