Ammazzagrandi. L’etichetta di solito si appiccica addosso a quelle squadre di media classifica che passano la propria stagione a far punti contro le big, ma il Lecco in versione 2020/2021 continua a far male, malissimo, alle compagini che guardano da vicino la vetta della classifica. Il trend si conferma al “Piola” di Vercelli, dove i blucelesti disputano una partita di grande tattica e sostanza, portando a casa tre punti assolutamente meritati grazie a Celjak, Iocolano e Mastroianni. Mister Gaetano D’Agostino avrà comunque molto su cui ragionare in vista della gara di Lucca: cinque i sicuri assenti per squalifica, cui si dovranno sommare gli infortunati. Nel frattempo, però, le Aquile possono godersi una vittoria che infiamma il finale di stagione e riapre la corsa al terzo posto.
Verso Pro Vercelli-Lecco, la conferenza di D’Agostino
Mister, è stata la miglior partita esterna con quelle di Alessandria e Como?
«Si, anche se l’Alessandria aveva appena cambiato allenatore e si doveva assestare. Mi aspettavo una grande partita, c’era il rischio di perdere a causa di un errore. Sono ancora emozionato per i ragazzi e per quello che hanno fatto in questo anno, sono onorato di poterli allenare».
Buon approccio, ottima fase finale:
«Leggendo le formazioni direi che a loro mancava solo Hristov, noi invece ne abbiamo fuori veramente tanti. Se non puoi fare turnover sei limitato, abbiamo recuperato Liguori per Lucca quando avremo anche cinque squalificati. Questa squadra mi rende orgoglioso, però certi stimoli li ha avuti solo con le grandi di questo campionato, abbiamo dominato tutte queste partite. I tanti pareggi con le cosiddette piccole mi fanno rosicare, sarebbe bastato poco per guardare al primo posto. Rimane vero che abbiamo costruito un gruppo nuovo e che non è finita, ai play off dovremo essere fastidiosi per onorare la maglia e quanto fatto da agosto in avanti».
Sui cinque squalificati:
«Francamente non avevo chiesto tutto ‘sto numero di ammonizioni…».
Un arbitraggio che vi ha penalizzati:
«Non so a commentarlo, ha avuto due letture sbagliati sui calci di rigore. Sul fallo di Merli Sala e il gol di Celjak, però… Vale anche per gli assistenti: la gomitata su Iocolano sarebbe potuta costargli i denti, inoltre Masi era già ammonito. Sono errori».
Cambio di passo tra Olbia e Pro Vercelli:
«Anche domenica ho visto una squadra viva, che non è riuscita a segnare nei primi venti minuti e ha creato tanto anche dopo. Poi vieni a Vercelli e ottimizzi l’80%, così cambia il percepito».
Responsabilizzare le seconde linee: come fare?
«Ci sto già pensando, difficilmente mi godo la vittoria. Non si chiamano seconde linee, ma di giocatori che avranno delle chances dopo aver giocato meno. C’è tanta gente che vuole dire la sua, qualcosa m’inventerò: sarà tutta questione di motivazioni perchè dobbiamo dare fastidio a quelle davanti».
Che giocatore è Raggio?
«Sta crescendo tanto, certo che se ho Merli Sala e Celjak così diventa dura ritagliarsi spazio. Spero di potergli dare il giusto spazio a Lucca, se lo merita perché ha sempre avuto il sorriso e ci ha messo tanta professionalità. Non ha mai giocato e questo di dispiace molto, ma è in un ruolo delicato e stiamo giocando per posizioni di alta classifica».
A lungo, oggi, è mancato solo l’ultimo passaggio:
«La carica si vedeva nell’ultimo quarto d’ora, già prima del gol annullato a Celjak. Ho dovuto sfalsare delle linee, i giocatori sono stati perfetti nell’interpretazione della gara. La forza della squadra si è vista quando abbiamo sbagliato 5-6 passaggi di fila e avremmo potuto accusare uno sbandamento. La vittoria è meritata, ci manca anche un gol regolare».
Sulle gerarchie in difesa e l’apporto di Capoferri:
«Ha avuto una grande crescita, credo non abbia neanche il contratto. È titolare sin dall’inizio, ha tantissime presenze. Abbiamo sentito i rumors di squadre di Serie B e ne siamo felici, ma la gestione dei giovani è tra alti e bassi perché gli servono dei punti di riferimento. Si era un po’ seduto, l’abbiamo fatto incazzare e oggi ha il suo spazio: se non avesse carattere si sarebbe fermato».
Verso Pro Vercelli-Lecco, la conferenza di Iocolano

Simone, anche oggi una cattiveria che non c’è sempre stata:
«È uno dei limiti che abbiamo avuto durante questa stagione, altrimenti saremmo stati in vetta al campionato, probabilmente. Lo sappiamo e proviamo a metterci quel qualcosa »
Sulla stagione a livello personale:
«Sono contentissimo, ho vinto due campionati di fila ma in squadre dove non era facile avere continuità. Con la fiducia si dà quel qualcosa in più che in altre situazioni non viene quando hai solo 90′ a disposizione. Personalmente spero di arrivare in doppia cifra».
Sulle sue responsabilità:
«La mia vita da calciatore è quella di prendere botte e cercare di far gol. Devo caricarmi di certe responsabilità e sono contento di farlo se poi si viene fuori. Le partite da solo non le vinco, mi galvanizzo se la squadra ha il mio stesso pensiero e va bene. La partita era complicata, erano molto aggressivi su me e Riccardo (Capogna, ndr) per toglierci il tempo delle giocate».
Como o Alessandria?
«È difficile fare un pronostico del genere, hanno lo scontro diretto e altre partite difficili. Sarà un episodio a decidere la vittoria del campionato».
Partita complicata fino al tiro a uscire che è andato fuori di nulla:
«Si, quel colpo è venuto fuori da una situazione in cui ho potuto fare una delle mie giocate. Esistono anche queste partite, bisogna stare sul pezzo 90′ perchè può sempre capitare la palla che cambia la partita».
Quanto pesava il pallone del rigore?
«Mi alleno tutti i giorni, i calci di rigore possono cambiare le partite. Se uno è sicuro di sè stesso la pressione la evita perché non aiuta. Pesava, certo, ma sono convinto di quello che faccio».
