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Post partita | Zironelli: «Bravi anche a soffrire». Masini: «Tiro non irresistibile, ma…». Kraja: «Dedicato a Erika». Prina: «Risultato pesante»

Il tecnico loda i suoi: «Chi è entrato l’ha fatto con la testa giusta, meritano un applauso». Soddisfazione anche per i due giovani centrocampisti, analisi lucida per il tecnico della Pro Patria

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Tempo di lettura 6 minuti

Un secco 3-0 per rompere una maledizione e riallacciare il filo della storia con 11 anni e 9 mesi fa. Il Lecco demolisce la Pro Patria (3-0) e vola al quinto posto della classifica, inguaiando i bustocchi al termine di una partita che ha visto i blucelesti anche soffrire per la prima parte della ripresa. E si passa anche da questi momenti, in cui il fioretto si può tranquillamente mettere via in favore di una più consona sciabola. Giusto il tempo di far passare il momento di difficoltà e chiudere grazie agli strappi dei giovani, entrati in campo con mentalità da grandi per soddisfare un pubblico, quello del “Rigamonti-Ceppi” che si è andato via via ingrossando. Alla fine l’analisi di mister Mauro Zironelli e mister Luca Prina guarda solamente nelle rispettive case di appartenenza, ma c’è anche modo di vedere il filo di gioia sui giovani volti di Patrizio Masini ed Erdis Kraja, centrocampisti rampanti che crescono ai fianchi del solido Filippo Lora.

Lecco-Pro Patria: le parole di mister Mauro Zironelli

Mauro Zironelli BONACINA/LCN SPORT

Una buona partita, condotta per lunghi tratti:
«Nel primo tempo meritavamo un gol in più a testa, abbiamo mantenuto un ritmo intensissimo e i ragazzi sono stati bravi a farlo. Hanno dato tutto, infatti tra 5’ e 10’ della ripresa abbiamo dovuto cambiare a causa di un black out; chi è entrato l’ha fatto veramente bene, meritano un applauso: i filotti di partite li vince soprattutto chi sta bene, tu devi essere di parola con loro e dargli la responsabilità quando lo meritano, tipo Buso e Petrovic quando avevamo bisogno di mettere pressione davanti. A volte bisogna vincere battagliando, recuperando i palloni sporchi. Volevo vincere assolutamente vincere questa  ».

Manca solo il gol della punta:
«Sarebbe giusto, visto quello che fanno anche in fase difensiva. Quando sono calati davanti, ho cambiato e messo i giocatori che hanno dato il colpo di grazia».

Due su tutti: Zambataro e Masini:
«Patrizio ha recuperato l’impossibile, ma anche gli altri che sono poi usciti erano stremati perché hanno dato tutto. Ci sono momenti nei quali non si può più giocare e serve una gamba fresca, cambiando gli uomini e facendo soffrire meno la difesa. Per loro è stata una bella cosa, capiamo che se corriamo in avanti facciamo meno fatica. Celjak ha messo 90’ dopo non averne fatti, Marzorati è stato ancora in campo tutta la gara».

Su Kraja:
«Molto bene, anche con la FeralpiSalò è entrato bene. Tutti hanno dato quello che avevano, dimostrando sul campo il lavoro che fanno in settimana. Siamo ancora rammaricati per la prova di Trieste, ma ci può stare capire poco per i primi 20’».

Ridisegnare l’assetto ha dato un grande contributo:
«Abbiamo concesso palle centrali troppo facili, mettendo Kraja e togliendo una punta; soffrivamo lì perchè Masini e Lora stavano andando in logica difficoltà. Non si può sempre provare a fare il secondo, ci sono momenti durante i quali serve fare legna in mezzo al campo… Giudici ha fatto il resto. Ormai siamo in questo ordine d’idee: bisogna sempre andare forte, chi entra è importante tanto quanto chi comincia».

Su Lora:
«A Trieste ho voluto farlo riposare dopo la prova con la FeralpiSalò, ripeto che quella è stata una prova negativa a livello generale. Se entriamo in campo tacco-e-punta escono certe prove».

Formazione sulla falsariga di quelle che hanno fatto il filotto:

«Massì, cambierò ancora perché i giocatori devono allenarsi sempre allo stesso modo. La mentalità dev’essere questa. Merito soprattutto dei ragazzi: hai voglia a cambiare, ma se loro non entrano con la testa giusta… Tu ti devi spiegare bene, altrimenti non capiscono: probabilmente a Trieste mi sono spiegato male».

Lecco-Pro Patria: le parole di Patrizio Masini

Patrizio Masini BONACINA/LCN SPORT

È diventata la tua porta:
«Sono due volte che mi va bene, io spero sempre di fare gol quando calcio in porta. Non erano tiri irresistibili, ma sono molto contento di averla vista andare dentro».

Centrocampo senza regista:
«Io mi trovo molto bene con Pippo, tra i due è quello più tecnico ma entrambi siamo forti in marcatura. Ogni palla che viene giocata ci porta a essere aggressivi; mi trovo bene con lui, ma amnche con gli altri».

Eri un goleador nelle giovanili?
«A dir la verità no, in Primavera non ho mai segnato in campionato. L’anno scorso ne ho fatti tre, quest’anno sono a quota due».

Dovete capire i momenti delle partite?
«Nel primo tempo siamo stati bravi e fortunati a segnare subito, poi avremmo potuto raddoppiare com’è accaduto a noi a Trieste. A inizio secondo tempo abbiamo sofferto, poi siamo siamo passati a tre in mezzo e abbiamo smesso di farlo».

Lecco-Pro Patria: le parole di Erdis Kraja

Erdis Kraja BONACINA/LCN SPORT

Un grande ingresso:
«Il mister mi ha dato fiducia e io mi sono fatto trovare pronto. Sono contento soprattutto per la prova di squadra».

La differenza con Trieste:
«Entrare là contro una squadra obbligata a vincere ci ha messo di fronte una squadra caricata a mille. Oggi siamo entrati carichi a mille, ma sto notando che quest’anno tutte le partite sono decise dai primi minuti».

Fisicamente:
«Più gioco e meglio sto, ma vedo che anche la gamba dei miei compagni inizia a girare».

La dedica:
«Alla famiglia e alla mia ragazza Erika, che mi supporta nonostante la lontananza. Ringrazio anche mister e compagni di squadra».

Cosa ti chiede il mister?
«Credo di sapermi adattare a ogni situazione, so giocare in tutti i ruoli. Dove mi mette, sto e faccio».

Lecco-Pro Patria: le parole di mister Luca Prina

Luca Prina BONACINA/LCN SPORT

Pro Patria che va solo a fiammate:
«È un momento difficile, ma per varie motivazioni. Meglio tornare in campo già domenica, non puoi stare a pensare che il risultato è troppo largo per quella che è stata la partita».

Cosa ti preoccupa di più?
«No, preoccupazione no. Dobbiamo essere lucidi e sereni, facendo una fotografia ben definita della nostra situazione, facendo svoltare tutto un insieme di situazioni. Dopo un 3-0 rimane poco, così com’è capitato con il Padova. Ho affrontato difficoltà ben peggiori rispetto a quelle attuali, con il tempo troveremo la quadra».

Cambi iniziali in prospettiva di domenica?
«Siamo in un momento durante il quale serve fare un minimo di rotazioni, ma è stata una cosa normale. Chiaro che la partita, non da 3-0, mi ha dato delle risposte ed è il risultato che amplifica determinate situazioni».

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