Lui di sicuro la pressione che arriva dall’esterno dal campo non la sente, avendo sulle spalle 445 partite tra i professionisti (suddivise tra Atalanta, Juventus, Glasgow Rangers, Alessandria, Padova e Pizzighettone), ma Sergio Porrini, allenatore del Pontisola, sa che domenica avrà di fronte quella che forse è la squadra più carica e in forma del campionato, reduce da 4 vittorie nelle ultime 5 partite, sostenuta, ancora una volta, da un gran numero di tifosi in trasferta.
Visti i risultati degli ultimi anni, non c’è la volontà da parte del Pontisola di tornare in C2 come anni or sono?
“La volontà è quella di fare bene, riuscendo a mantenere posizioni di alta classifica consone alla società, valorizzando i giovani del vivaio, con giocatori che nelle giovanili arrivano sempre nelle finali di categoria. Ogni domenica cerchiamo di uscire dal campo a testa alta, senza fare voli pindarici che sarebbero solamente dannosi. Ad oggi siamo in linea con i programmi societari.”
Siete in testa alla classifica con la Caronnese, contro cui avete perso lo scontro diretto due settimane fa e siete usciti dalla Coppa Italia. Un problema di testa contro le grandi o sfortuna?
“Abbiamo perso in campionato due partite contro squadre di alta classifica, una appunto con la Caronnese e l’altra contro la Pergolettese, ma stando in campo meglio dell’avversario. Sappiamo tutti che nel calcio conta il risultato, ma noi siamo usciti dal campo a testa alta, quindi le ritengo due sconfitte dettate dagli episodi.”
Il vostro stile di gioco fatto di difesa e contropiede è ancora attuabile vista la vostra posizione?
“Cerchiamo sempre di fare la partita, stando attenti a mantenere la nostra identità. Pensiamo a noi, rispettando tutti, ma anche trovando squadre che si chiudono non abbiamo nessun tipo di problema a cambiare la nostra mentalità, andando ad aggredire l’avversario al posto che aspettarlo.”
Che aspettative ha per domenica?
“Mi aspetto un Lecco agguerrito, in crescita dopo la vittoria contro la Caronnese, competitivo e che ci renderà la vita difficile. Dovremo essere bravi e scendere in campo con la testa giusta, consapevoli di trovare una squadra forte e gasata dalla vittoria contro la prima della classe.”
Vi sentite i favori del pronostico?
“In Serie D, ma anche nelle altre categorie, non si possono più fare pronostici, anche perché non esiste più il fattore campo, se non in alcune piazze come Voghera, Lecco e Crema, che possono vantare una media spettatori di molto superiore a quella generale. Ritengo quindi che le squadre abbiano le stesse possibilità di vittoria, sarebbe stupido da parte nostra pensare al contrario e stiamo lavorando sulla testa dei giocatori per far si che questo non avvenga.”