Il San Giorgio si allena ogni sera alle19 atemperature che, d’inverno, variano tra gli zero e i meno undici gradi. Mister Morini ci ha raccontato che i suoi giocatori, tranne uno, il terzino Veronese, lavorano o studiano tutti. «La nostra è una squadra per la quale la serie D è un vero e proprio lusso. Siamo una realtà da Eccellenza, ma finché ci siamo, faremo di tutto per restarci».
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Basterebbe questo per spiegare la nostra delusione nel vedere il Lecco fermato dai volonterosi operai del pallone sudtirolese. La loro gentilezza e disponibilità nel farci sentire comodi su un campo che a Lecco non avrebbe ospitato la prima categoria, non basta per farci credere che contro il Sankt Georgen i blucelesti abbiano giocato contro una società di serie D: i biancorossi sono una discreta formazione e forse si salveranno senza troppe difficoltà, ma contro squadre del genere il Lecco che ambisce ai play-off non può pareggiare.
Tra l’altro i blucelesti hanno perso punti contro squadre come Mapello, Castellana, Fersina, Darfo Boario, Alzano Cene, Caravaggio. Insomma, il campionato il Lecco lo sta sprecando con squadre di medio-bassa classifica. Con il risultato di ritrovarsi dietro le spalle proprio le squadre alle quali ha concesso benignamente punti preziosi.
Quale la ragione? La maturità. Quella che sembrava aver trovato in partite come quelle di Sant’Angelo Lodigiano e di Trento contro il Mezzocorona. Invece, probabilmente, il Lecco non è ancora capace di fare quadrato proprio laddove il campo consentirebbe di vincere senza dover fare miracoli. Quando, cioè, il Lecco non ha grossi stimoli (e il contorno della partita in Val Pusteria, domenica, non ne dava molti), si lascia andare. Giochetta, non mette in campo tutta la sua cattiveria agonistica, quasi come se i punti fatti con le squadre più piccole valessero meno. Non è così: i tre punti contro la Pro Sesto o contro la Caronnese valgono tanto quanto quelli fatti contro Sant’Angelo e Mezzocorona. Non valgono un’oncia in più. E così perdere punti pesanti come quelli di Brunico scoccia. Lascia l’amaro in bocca. Fa un po’ arrabbiare. Perché costringe il Lecco a rincorrere, a sette punti di distacco, Olginatese, Voghera e Caronnese. Con Pergolettese e Pontisola ormai lontanissimi a dodici e tredici punti di distacco. Non molti di più del recente passato, in realtà, ma con una differenza: le giornate che ci separano dalla fine del torneo sono molte meno e le squadre che pressano il Lecco da tergo molte di più. Insomma, parliamo di obiettivo play-off e basta. E facciamolo pensando solamente a quanto i nostri eroi dovranno fare per conquistarli.
Da domenica, poi, comincia un tour de force costituito da tre gare in una settimana. E che gare! Prima il Voghera in casa, poi la Pergolettese in trasferta in infrasettimanale a Crema, quindi il Caravaggio. Il momento della verità è vicino e si spera che il Lecco, intanto, dopo l’ultimo buffetto ricevuto, sia cresciuto. Anche partite come quelle sudtirolesi possono servire se comprese e messe a memoria per il futuro…