Consideriamolo il segnale di partenza di un film già visto e rivisto molte volte. Il cinema si sa è finzione ma nel caso specifico la realtà della telenovela Bluceleste è di gran lunga più complicata della qualsivoglia trama che si possa immaginare.
Sono oramai quattro o cinque stagioni che i tifosi del Lecco vivono in maniera ansiosa, non tanto per le vicende sportive ma piuttosto per quelle societarie. Ed eccoci qui anche quest’anno in attesa di notizie confortanti che purtroppo non paiono arrivare mai a compimento. A breve sarà pubblicato il bilancio della Calcio Lecco. Il Lecco, sembrerebbe di capire, è società di capitali (SPA ): come nei cinque precedenti campionati, non essendoci state comunicazioni inerenti cambi di pacchetti azionari, desumiamo che la proprietà sia oggi la stessa che detiene la maggioranza delle azioni da cinque anni a questa parte.
Questo è un fatto molto importante, poiché è di dominio pubblico che questa proprietà ha prodotto scadenti risultati sportivi, ma ancora più scellerati conti economici che hanno portato la stima del dissesto finanziario di un quinquennio di gestione a una cifra di circa € 2.300.000. Normale che chi ha prodotto debiti provveda a saldarli. Seppure un po’ arrancando e con qualche moto di malcelato fastidio la proprietà, coadiuvata da Paolo Cesana in qualità di AD sta provvedendo al pagamento dei debiti accumulati con fornitori, erario e altri vari creditori.
Bene !! Direte voi. Siamo sulla strada del risanamento. Magari! Saremmo i primi ad esultare ma così non è.
Infatti il prossimo bilancio in arrivo presenterà ancora conti in rosso con perdite significative. Siamo pronti a scommettere che sarà così e ce ne dispiace. Anche perché questo ulteriore buco di bilancio, graverà enormemente sui destini futuri del nostro amato Lecco.
Ma allora si domanderanno gli sportivi la Cento Bluceleste cosa sta facendo? Bella domanda.
Antonio Rusconi e la società che presiede avevano e hanno lo scopo dichiarato di traghettare il Lecco verso una nuova proprietà che lo riporti in una dignitosa condizione economico/sportiva. Compito non facile, anche perché chiunque decida di subentrare alla gestione di questa proprietà lo farebbe solo e soltanto in presenza di un veritiero risanamento del debito. E qui nascono i problemi perché la conta dei debiti riserva continuamente nuovi creditori alla porta con il conseguente allontanamento dell’interesse al subentro societario da parte di nuovi soci acquirenti.
Risultato: la proprietà Invernizzi e l’AD Cesana da una parte, Rusconi e la Cento Bluceleste dall’altra. Nel mezzo rimangono il Lecco e tutti i suoi tifosi, la storia gloriosa, la città, gli sportivi e tutti coloro che trepidano per le sorti di questi colori. Questo stato di cose non può più continuare. Ci facciamo promotori da queste colonne affinché la città dia corpo attraverso le sue istituzioni ad un intervento autorevole ed esaustivo.
Questo film deve obbligatoriamente arrivare ad una fine altrimenti tutti gli attori di questa fiction di una e dell’altra parte non faranno altro che portare al tedio assoluto gli spettatori di questa grottesca vicenda che niente altro potranno fare che abbandonare la visione di questo poco edificante spettacolo.
Il rischio di default è elevato. Ma è soprattutto l’aspetto morale ancora più a rischio che dire poi della brutta figura con il mondo esterno alla città.
Ma come! Lecco, nota per la capacità imprenditoriale, la sagacia e il pragmatismo dei suoi più rappresentativi imprenditori non riesce ad uscire dalle pastoie di una ingarbugliata vicenda che sporca l’immagine dell’espressione sportiva più importante della città: la Calcio Lecco.
E allora avanti con la prossima puntata di questo cinepolpettone ma sappiano tutti gli attori di questo film che gli spettatori che lo stanno guardando solo due cose possono fare: applaudire, oppure se lo spettacolo sarà di infimo livello, fischiare, lanciare ortaggi e sbertucciare tutti quanti, lasciando poi soli sul palco gli attori di questa povera saga.



















