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Good Morning Lecco!!!
Edizione del 16 Ottobre 2013

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Tempo di lettura 2 minuti

Good Mornig Lecco!!!

Il calcio come una religione è il titolo del libro il cui autore è Alan Edge, tifoso storico del Liverpool, è cresciuto in un ambiente dove la lealtà per la propria squadra era ben radicata nel sociale. Un libro che, a tutti i tifosi di calcio consiglio vivamente di leggere, racconta di come tutti gli appassionati di calcio o meglio “tifosi” da quelli delle squadre più blasonate o vincenti a quelle, permettetelo “più scarse” siano destinati a soffrire per la maggior parte della loro vita calcistica.

Questo semplicemente per la legge dei grandi numeri per cui le sconfitte o amarezze saranno sempre di più rispetto alle vittorie o alle gioie. Ma quello che rende unico un tifoso di calcio è l’assaporare quella gioia seppur effimera, dopo magari una serie infinita di tristezze e amarezze, per aver vinto un derby, una partita già data per persa oppure un trofeo importante.

Insomma un appassionato grido di passione, dolore, gioia e amarezza che sale dal più profondo dell’anima di un tifoso di calcio, ma soprattutto innamorato della propria squadra.
Vi chiederete il perché di tutto questo, ebbene è semplice. Mai come in questi anni, mesi, settimane e giorni i tifosi del Lecco possono immedesimarsi in questa realtà. Tifosi, bistrattati, delusi, amareggiati e presi in giro da un ambiente o una Società che sembra non aver mai portato rispetto per coloro che hanno i colori Blucelesti nel cuore.

Clicca per ascoltare Good Morning Lecco!!!

Da quanto tempo non assaporiamo il gusto di una vittoria di un trofeo, di un campionato o di qualcosa di importante da portarci nel cuore nessun altra cosa. Troppo, troppo tempo.
Ebbene come se non bastasse tutto questo il nostro amato Lecco sembra stia attraversando una bufera, quasi come quella che è imperversata sul Rigamonti-Ceppi lo scorso giovedì prima dell’amichevole con il Chievo. Che fare, inveire, gridare prendersela? Sarebbe il primo sentimento o casa da fare che verrebbe in mente.

Ma ieri tutto la dirigenza e squadra del Lecco hanno chiamato a raccolta tutti coloro che hanno a cuore il Lecco per un corale “stingiamoci a corte siam pronti alla morte il Lecco chiamò“. No vorrei sembrare offensivo richiamare le parole del nostro inno nazionale per il Lecco, ma il senso emerso dalle parole di Rusconi, Butti e Ratti è stato chiaro: il Lecco ha bisogno di tutti, dimentichiamoci tutto il resto e lavoriamo solo per il bene dei colori Blucelesti.

Per quanto mi riguarda è chiaro che non posso esimermi da raccogliere questo appello e farlo mio, in questi momenti ci mancherebbe. Ma una cosa deve essere chiara, che si tratti di un momento e non diventi una condanna all’ergastolo, cioè ad una pena dalla durata indeterminata e definitiva.

Si sa,  a nessuno piace essere condannato ad una pena o sofferenza infinita soprattutto se nel caso dei tifosi del Lecco non si hanno colpe tali da meritarla, perché al contrario di Alan Edge a cui il cui Liverpool ha dato qualche soddisfazione, nel mio caso un Lecco vincente l’ho potuto vedere con i miei propri occhi così lontano nel tempo che mi sembra preistoria, anche perché si parla di quasi quarant’anni fa. 

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