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Blucelesti Forever: Francesco Lamazza

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Tempo di lettura 3 minuti

Il segno nella storia della Calcio Lecco 1912 non è stato lasciato solo dai calciatori, ma anche, in maniera altrettanto profonda, da persone che hanno da dietro una scrivania di via Don Pozzi e che portano il bluceleste nel cuore.
Francesco Lamazza, di professione direttore sportivo, rientra sicuramente tra questi. Tra il novembre 2011 e il maggio 2012, infatti, con Pellegrino prima e Modica poi, ha timonato una barca che viaggiava in un mare decisamente burrascoso.

Da giocatore lo stroncarono due infortuni molto gravi, ma da dirigente sfiorò la Serie B al primo tentativo con la Pro Patria. La vita e il lavoro, poi, lo portarono in riva al lago, accolto da una piazza ferita e prevenuta nei suoi confronti a causa del recente passato bustocco. La situazione era disperata: squadra all’ultimo posto e struttura nel pieno di una crisi tecnica e societaria. In questo clima difficile, il 9 novembre 2011 fu la data che segnò l’inversione di tendenza nel rapporto tra Lamazza e la tifoseria: in Coppa Italia, infatti, il Lecco vinse per 3-2 il match interno contro il Como, regalando quella che, a conti fatti, restò l’unica vera gioia in una stagione decisamente difficile.
In campionato, infatti, i blucelesti viaggiavano a ritmo inverso, collezionando pochi punti e tanti fischi. Lo sguardo era rivolto a gennaio e al mercato di riparazione: al termine del certosino lavoro di “restaurazione” della rosa, al “Rio Torto” di Valmadrera si presentavano la bellezza di 32 giocatori per ogni singola seduta di allenamento, oltre a Redaelli e Aldegani, a quei tempi aggregati dalla Berretti. I risultati faticarono ad arrivare e, di conseguenza, fu Maurizio Pellegrino a pagare con l’esonero e il conseguente avvicendamento in favore di Giacomo Modica. Arrivato da perfetto sconosciuto, il tecnico siciliano creò un feeling quasi immediato con squadra, tifoseria e lo stesso direttore sportivo. In una situazione che vedeva il Lecco a 15 punti di distanza dall’ultimo posto buono per i playout, l’ambiente si compattò e il gruppo di giocatori venne trainato verso il sorpasso, avvenuto all’ultima giornata ai danni del Montichiari.
Il Mantova rovinò la festa dei blucelesti nelle due gare, ma al “Martelli” si verificò qualcosa di mai visto per la Calcio Lecco 1912: a dispetto di una retrocessione appena subìta, la squadra venne sonoramente applaudita dai 300 tifosi in trasferta, evento che segnò l’anima di Francesco Lamazza, emozionato nel raccontarci al telefono l’esperienza del 27 maggio 2012.
Tra i suoi meriti c’è sicuramente quello di aver sempre creduto in un miracolo sportivo arrivato a tanto così dal materializzarsi e di esser sempre stato un dirigente “di campo”, vicino alle dinamiche della squadra in ogni frangente.
Le note vicessitudini della caldissima estate 2012 allontanarono tutto quel gruppo (tecnico e dirigenziale) dalla città, ma è ancora vivo e forte il ricordo di una cavalcata emozionante, persa al fotofinish.

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