Il Lecco potrebbe parlare inglese. Sono gli sviluppi nati dalle informazioni raccolte anche durante l’ultima diretta de “Il Blu e il Celeste” e continuate a emergere anche durante la mattinata di martedì. Del forte interesse del fondo argentino “traghettato” da un ex giocatore italiano di Serie A, che ha già avuto modo di visitare il “Rigamonti-Ceppi” a stagione in corso, ha parlato pubblicamente anche il vicepresidente Gino Di Nunno in tempi molto recenti, ma non è la sola strada che potrebbe imboccare la proprietà da qui alla fine della settimana. Sempre un paio di mesi fa su questa sponda del lago si è affacciato un avvocato milanese di spessore, la cui carriera lavorativa è stata abbinata anche a un noto studio della città capoluogo di regione ben inserito nel mondo calcistico, che ha rilevato i documenti necessari per svolgere la due diligence e valutare la fattibilità dell’operazione. Già il 13 aprile si parlò dell’impresa italoamericana specializzata nello smaltimento dei rifiuti della città di New York in affiancamento alla società pubblica Dsny (New York Department of Sanitation), salvo poi veder sfumare questa realtà nella ridda delle varie possibilità avvicinate ai blucelesti, tante delle quali svanite semplicemente dopo il primo approccio.
Dalle verifiche effettuate, possiamo affermare che l’interesse della realtà imprenditoriale non sia svanito nel nulla, anzi proprio i prossimi giorni potrebbero essere portatori di sviluppi importanti in tal senso: secondo indiscrezioni, gli ultimi due mesi sarebbero serviti anche per mettere a punto il necessario business plan, fattore che certificherebbe la volontà di fare le cose per bene. Del resto dell’interesse a stelle e strisce per i blucelesti si parlò già il 13 gennaio 2021, quando da ambienti finanziari di Miami filtrò un documento che certificò l’inserimento del Lecco nelle società calcistiche giudicate come interessanti anche oltreoceano. Interesse che, almeno fino a tempi recenti, non si era tramutato in un dialogo con l’attuale proprietà. D’altro canto sono sempre di più i fondi americani che stanno rastrellando il mercato calcistico italiano: il Milan rappresenta, giusto da oggi, la punta dell’iceberg, ma il Campobasso già a dicembre 2020, quando il campionato di militanza era quello di Serie D, vide l’ingresso di Matt Rizzetta, attuale socio di minoranza anche dell’Ascoli. Perché tutto questo interesse? «Nelle serie minori c’è un rapporto rischio/beneficio ottimale. I costi d’acquisto sono relativamente bassi rispetto alla Serie A e il potenziale guadagno è enorme», ha spiegato non troppo tempo fa lo stesso imprenditore durante un’intervista concessa a “L’Equipe”.
Che il Lecco arrivi a parlare spagnolo o inglese non è scontato, ma l’interesse su entrambi i fronti è assodato e nei giorni del “ponte” del 2 giugno, già da mercoledì in avanti, dovremmo saperne decisamente di più, come promesso dalla proprietà Di Nunno. In caso contrario, è pronto il piano “B” attraverso una gestione ancora in capo all’Elettronica Videogames.