
Nona all’Olimpiade di Parigi, l’11 settembre 2024 Beatrice Colli dovette operarsi per quel morbo di Haglund che la perseguitava dal 2020 e che aveva anche fatto temere di non farcela per le qualifiche olimpiche. Sono poi trascorsi mesi molto complicati, decisamente più del previsto. Beatrice ha potuto scalare con la corda ma niente Boulder e Speed, la sua specialità, e soltanto a metà marzo è potuta salire per la prima volta sfidando il tempo.
Sfondato il muro dei 7 secondi
Contro ogni pronostico, sono arrivate le finali di Coppa del mondo, e tempi sempre più prossimi alla barriera dei 7”, infine sfondata la prima volta a luglio in una bellissima gara open tedesca. Sabato 13 settembre, ad Amburgo in Coppa Europa, Bea ha prima firmato 6”94 in qualifica, poi in semifinale e finale si è imposta con 7”01, a 366 giorni dall’operazione.
In procinto di partire per il Campionato del mondo di Seoul, un bel messaggio a sé stessa e al suo team, cresciuto per volere suo e del suo allenatore storico Fabio Palma proprio dopo l’operazione. Il fisioterapista Marco Milani di Lecco, il noto preparatore atletico Silvio Colnago della Vero Volley di Monza (che ha preparato fior di medaglie olimpiche), la nutrizionista Valentina Segreto (che segue la squadra femminile della Vero Volley), una psicologa austriaca, l’ortopedico Loris Perticarini.
