Il consiglio comunale di Lecco ha bocciato lunedì 17 novembre la mozione presentata dal consigliere Corrado Valsecchi sulla situazione dello stadio Rigamonti-Ceppi. Il documento, che impegnava il sindaco Mauro Gattinoni a definire tempi certi per la cabina elettrica, concordare un’intesa economica sulle migliorie e valutare la possibile vendita dell’impianto, è stato respinto con 17 voti contrari e 10 favorevoli su 27 votanti. Il dibattito, durato poco meno di un’ora, ha messo in evidenza le profonde divisioni tra maggioranza e opposizione sulla gestione dello stadio, con la prima che ha proposto di ritirare la mozione per lavorare insieme a una versione condivisa e la seconda che ha rifiutato accusando l’amministrazione di inaffidabilità. La seduta è stata caratterizzata anche da alcune proposte controverse emerse dal dibattito, come quella di giocare le partite di pomeriggio per evitare problemi di illuminazione o di far giocare il Renate a Lecco, ipotesi che ha suscitato a dir poco delle perplessità considerando i noti rapporti tesi tra il presidente del club brianzolo Spreafico e la Calcio Lecco, risalenti alla disastrosa gestione della famiglia Invernizzi (2009-2012) con due retrocessioni. Proposte semplicemente irricevibili.
Il risultato della votazione
Voto favorevole (10):
- Cinzia Bettega – Lega Lombarda
- Filippo Boscagli – Fratelli d’Italia
- Giovambattista Caravia – Gruppo Misto
- Lorella Cesana – Lecco Ideale
- Giuseppe Ciresa – Lecco Ideale
- Clara Fusi – Gruppo per Lecco
- Emilio Minuzzo – Fratelli d’Italia
- Stefano Parolari – Lega Lombarda
- Giovanni Tagliaferri – Gruppo per Lecco
- Corrado Valsecchi – Appello per Lecco
Voto contrario (17):
- Alberto Anghileri – Alleanza Verdi e Sinistra-Cambia Lecco
- Mattia Bernasconi – Fattore Lecco
- Daniele Blaseotto – Alleanza Verdi e Sinistra-Cambia Lecco
- Luigi Comi – Partito Democratico
- Paola Frigerio – Fattore Lecco
- Paolo Galli – AmbientalMente Lecco
- Mauro Gattinoni – Sindaco (Partito Democratico)
- Nicolò Paindelli – Partito Democratico
- Casto Pattarini – Partito Democratico
- Pietro Regazzoni – Partito Democratico
- Saulo Sangalli – Fattore Lecco
- Anna Sanseverino – Partito Democratico
- Paola Tavola – Partito Democratico
- Armando Turisi – Fattore Lecco
- Lorenzo Vassena – Alleanza Verdi e Sinistra-Cambia Lecco
- Stefano Villa – AmbientalMente Lecco
- Luca Visconti – Fattore Lecco
Assenti:
- Simone Brigatti – Fratelli d’Italia
- Marco Caterisano – Fratelli d’Italia
- Andrea Corti – Lega Lombarda
- Andrea Frigerio – Gruppo Misto
- Alessandra Rota – Fratelli d’Italia
Il risultato finale: su 27 consiglieri presenti e votanti, la mozione è stata respinta con 17 voti contrari e 10 favorevoli. Non ha partecipato al voto il presidente del consiglio comunale Roberto Nigriello. Uscito dall’aula prima del voto il consigliere Andrea Frigerio.
Le dichiarazioni di chi è a favore
Corrado Valsecchi, Appello per Lecco: il consigliere proponente ha aperto il dibattito ricordando il blackout parziale verificatosi durante il prepartita di Lecco-Pro Patria, quando il generatore diesel ha avuto problemi causando lo spegnimento temporaneo delle luci. «Lo stadio Rigamonti-Ceppi è patrimonio del Comune di Lecco e merita le migliori attenzioni per non cadere in obsolescenza», ha sottolineato Valsecchi, evidenziando come la mozione eviti accuratamente ogni polemica e si limiti a chiedere impegni concreti. Ha citato gli esempi di Bergamo, Milano e altre città dove gli stadi sono stati venduti o concessi ai privati con successi importanti. Nella replica finale, dopo le proposte di ritiro della mozione, Valsecchi si è irrigidito: «Di voi non mi fido più, siete altamente inaffidabili. Ho presentato questa mozione il 5 novembre e la prima richiesta di modifica mi è arrivata durante l’ultimo ordine del giorno. Volevo capire dove stava la verità tra le dichiarazioni di Aliberti e quelle della giunta: Aliberti ha mille ragioni. Se andate avanti su questa filosofia, guardate che è più facile che il Lecco vada a giocare a Renate che il contrario».
Lorella Cesana, Lecco Ideale: la capogruppo, spesso presente al Rigamonti-Ceppi, si è detta assolutamente d’accordo con le proposte. «Abbiamo un gioiello di stadio, è uno degli stadi in cui è più piacevole passare i propri pomeriggi. Il panorama è meraviglioso, purtroppo la struttura non lo è altrettanto. Per le donne è ancora peggio», ha sottolineato Cesana. Ha definito le proposte di Valsecchi di «estremo buonsenso» e ha chiesto «un intervento serio con la proprietà della Calcio Lecco per definire tutte le tematiche aperte nell’interesse del bene comunale». Nella dichiarazione di voto ha criticato le proposte più stravaganti emerse dal dibattito: «Dopo aver sentito chiedere dall’assessore Sacchi all’Atletica Lecco di non correre in corsia uno nella pista del Bione, oggi sentiamo suggerire di giocare le partite quando non servono le luci, alla faccia di un calendario nazionale».
Filippo Boscagli, Fratelli d’Italia: ha sottolineato che il tema non va affrontato solo dal punto di vista del tifo, ma riconoscendo il valore storico dello stadio per la città. «Quel luogo ha un valore per la storia di Lecco, per tanti cittadini, per quello che è l’esperienza del mondo del calcio e dello sport. Abbiamo la fortuna di avere uno stadio all’inglese che è oggettivamente un gioiello», ha dichiarato Boscagli, evidenziando però l’assurdità di approvare 190mila euro per piantumare fiori e avere difficoltà a trovare risorse per valorizzare lo stadio. Ha ribadito che l’obiettivo deve essere ospitare la Calcio Lecco nelle categorie maggiori, dalla Serie C alla Serie B e potenzialmente anche la Serie A. «Assumiamoci la responsabilità di gestire un impianto comunale che non ha un rango inferiore ad altre strutture come il Bione, il teatro, la Piccola o la funivia», ha concluso. Nella dichiarazione di voto ha respinto l’obiezione che lo stadio sia in centro città: «Ho girato tanti stadi in Italia e in Europa, questa obiezione riguarda decine di stadi tra le squadre più famose d’Inghilterra. Anche Pisa e Parma sono in pieno centro. Il tema è assumersi la responsabilità».
Emilio Minuzzo, Fratelli d’Italia: ha puntato il dito contro la mancanza di decisioni concrete da parte della maggioranza. «Bisogna avere il coraggio di prendere posizioni. L’impegnato proposto da Valsecchi è in piena continuità con altri interventi già fatti su un bene di nostra proprietà. Senza soldi non si canta la messa, e per cantare la vostra messa le risorse le avete sempre trovate», ha attaccato Minuzzo. Ha evidenziato l’assurdità che una gara di Lega Pro rischi di non giocarsi perché mancano due meccanici per far girare il generatore. «È discutibile che si debba derogare, rinviare, sperare che qualcun altro metta le risorse. L’impegnato dà un indirizzo con tempi certi. La domanda è: questo bene di chi è? Chi ne mantiene la proprietà? Chi si assume la responsabilità?». Ha concluso criticando chi «piange il cuore» senza proporre soluzioni concrete: «Negli ultimi 15 anni chi ha amministrato, oltre a piangere il cuore, avrebbe dovuto proporre qualche soluzione».
Giovanni Tagliaferri, Gruppo per Lecco: ha annunciato il voto favorevole sottolineando che «qualche punto fermo va anche messo, perché se siamo qui a discutere di una mozione è perché evidentemente qualcosa non è funzionato nel dialogo con la Calcio Lecco». Ha ritenuto gli impegni richiesti più che ragionevoli vista la situazione dello stadio.
Cinzia Bettega, Lega Lombarda: ha evidenziato la ragionevolezza delle proposte contenute nella mozione. «Gli impegni scritti parlano di definire tempi e modalità, concordare un’intesa economica, prendere in considerazione con una commissione l’eventualità di vendita. Ci sono proposte, non dictat. L’impegnato dà indicazioni senza irrigidimenti», ha spiegato la capogruppo leghista, dichiarandosi «abbastanza incomprensibile l’irrigidimento della maggioranza» di fronte a richieste così ragionevoli.
Stefano Parolari, Lega Lombarda: ha ricordato la storia dello stadio, che apparteneva al presidentissimo Ceppi e fu venduto al Comune per sostenere la squadra. Ha richiamato i lavori fatti nel 2008-2009 quando il Lecco era in C1 sotto l’amministrazione Faggi e ha criticato «il disastro fatto con la folle costruzione di quello che c’è dietro, una bocciofila che non è mai stata bocciofila». Ha sottolineato che con un po’ di intelligenza si possono recuperare gli spazi e valorizzare «questo gioiellino», ricordando lo spettacolo della finale playoff con l’elicottero Rai che riprendeva Lecco dall’alto: un milione di persone ha visto quelle fantastiche riprese. Sulla vendita si è detto cauto: «Ci vogliono investimenti di ampio respiro, sennò rimaniamo col cerino in mano». Ha annunciato voto favorevole «come stimolo perché si prenda in mano la cosa, anche se Valsecchi è amico di Sala», aggiungendo ironicamente che Como, pur essendo «un po’ meglio della moglie di Fantozzi», non regge il confronto con Lecco.
Le dichiarazioni di chi è contro
Alberto Anghileri, Alleanza Verdi e Sinistra-Cambia Lecco: ha riconosciuto che il mondo del calcio è complicato, citando le difficoltà di Milano con lo stadio di San Siro. «Alcune urgenze ci sono, poi ci sono criticità. È vero che è uno stadio bello, però chiedete a chi abita intorno quando gioca il Lecco se sono contenti. È il limite di quello stadio che è indubbiamente bello ma chi abita lì si sente in prigione ogni volta che c’è una partita», ha dichiarato Anghileri. Ha proposto al consigliere Valsecchi di ritirare la mozione per lavorare insieme a una versione condivisa da presentare al consiglio del primo dicembre: «Sono convinto che l’unica soluzione passi attraverso un rinnovo della convenzione. Lavoramoci assieme, sapendo che probabilmente siamo divisi sulla vendita dello stadio che mi pare abbia poco senso».
Paolo Galli, AmbientalMente Lecco: ha risposto alla provocazione sui generatori diesel affermando che «non ci piace il generatore diesel» ma ha posto questioni pratiche. In una delle frasi più controverse del dibattito, ha suggerito: «Si potrebbe decidere magari di giocare di pomeriggio, ma butto delle banalità. Si potrebbe magari non attaccare la pubblicità perché mi sembra che ci sia un sovrappiù di assorbimento elettrico». Ovvimente al consigliere “green” è sfuggito che la proiezione dei messaggi pubblicitare faccia parte degli obblighi imposti dalla Lega Pro. Ha ricordato che la convenzione prevedeva 50mila euro di affitto all’anno e che quando fu cambiato il manto sintetico il Comune scontò questa cifra per 10 anni. «Certo che voglio cambiare il generatore, certo che voglio risolvere un problema, certo che voglio fare delle migliorie. Sono però perplesso sulla vendita, perché stiamo parlando di Bergamo con Percassi che non è l’ultimo arrivato, di San Siro con due fondi miliardari». Ha proposto di intervenire sulla convenzione in scadenza nel 2030 «trovando il sistema di unire l’utile al dilettevole» ma si è detto contrario a impegnare soldi a fine mandato: «Mio padre si rivolterebbe nella tomba perché è stato amico intimo di Ceppi e medico sociale, ma non mi sento col cuore libero di fare un intervento a scadenza di mandato».
Andrea Frigerio, Gruppo Misto: ha equiparato lo stadio agli altri impianti sportivi comunali, tutti regolati da convenzioni. «Nessuna di queste società, pur nella loro fatica, è andata sui giornali a richiedere interventi. Ritengo corretto che quando si ha a cuore il bene della società e dello stadio, la prima cosa è parlare con chi può decidere, non andare sui giornali», ha criticato Frigerio. Ha aggiunto un’altra proposta che ha suscitato perplessità: «Suggerirei al presidente Aliberti, so che trovo contro tutti i tifosi, di far giocare il Renate a Lecco. Verrebbe di corsa perché quando va a Meda deve spendere, e Lecco avrebbe un’altra possibilità di vedere calcio». Una proposta oggettivamente irrealistica considerando che il presidente del Renate, Luigi Spreafico, è stato azionista nella disastrosa esperienza della famiglia Invernizzi che portò il Lecco a due retrocessioni e al fallimento sfiorato, con note acrimonie ancora vive tra le parti. «Non ritengo questo un dispositivo per migliorare la situazione. Dico al sindaco e all’assessore di mettere in campo tutte le iniziative senza andare sui giornali che non fa bene a nessuno».
Nicolò Paindelli, Partito Democratico: ha ringraziato Valsecchi per aver portato all’attenzione un tema prioritario ma ha sottolineato che «deve essere ancor più prioritario un dialogo istituzionale che sancisca un rinnovo della convenzione che nasce dal 2007, compie 20 anni e andrà a scadere tra 2 anni». Ha spiegato che la convenzione dovrà essere adeguata includendo gli interventi fatti dalle ultime proprietà. «Il centro di questa mozione non è la cabina elettrica, non sono le tribune, non sono i tornelli. È questa convenzione che tranquillamente si potrà adeguare, rinnovare e sistemare», ha dichiarato Paindelli, rinnovando l’invito a un lavoro comune per arrivare al primo dicembre con una mozione votabile all’unanimità. Sulla vendita si è detto contrario: «Non può essere centro di questa mozione, deve essere parte di un iter decisamente più serio e ampio, con una discussione che non può partire da una commissione consiliare».
Saulo Sangalli, Fattore Lecco: ha sottolineato che il Comune ha già messo risorse per lo stadio negli anni, stimando «più di 600mila euro tra contributi, spese per adeguamenti, esonero canone, spese per migliorie». Ha dichiarato che la sua speranza, condivisa da tutti, è «trovare privati che investano come capita in altre città, perché le spese per un impianto del genere sono notevoli». Ha riconosciuto l’impegno costante del Comune a sostenere la società «anche al di là di quello che sta scritto nella convenzione, che a volte leggendola non è molto chiara». Si è detto contrario alla mozione «soprattutto sulla parte dell’impegno al sindaco» ma disponibile a rivederla insieme per trovare una soluzione velocemente.
Pietro Regazzoni, Partito Democratico: il capogruppo del PD si è detto stupito dalla posizione di Valsecchi. «Il consigliere Paindelli è arrivato con un foglio con due modifiche molto semplici: richiedere che la definizione dei tempi fosse concordata con la società e un’aggiunta importante per noi, lavorare sull’adeguamento della convenzione. Se quello che interessava era mettere il Comune al tavolo con la società, prendeva questo emendamento e stasera lo approvavamo», ha dichiarato Regazzoni. Ha accusato l’opposizione di cercare «il pretesto per far disegnare domani sui giornali che la giunta è brutta e cattiva e voi siete bravi». Ha ribadito la proposta di lavorare insieme: «Vogliamo lavorare su quei temi che entrambi condividiamo? Facciamo una mozione il prossimo consiglio. Se non c’è disponibilità, confermate che quello che vi interessa è farci dipingere come i cattivi». Ha annunciato voto contrario perché «preferiamo lavorare nel contenuto insieme alla Calcio Lecco per risolvere i problemi».
Le dichiarazioni di voto
Lorella Cesana, Lecco Ideale: nella dichiarazione di voto ha criticato le proposte più stravaganti emerse dal dibattito. «Dopo aver sentito l’assessore Sacchi chiedere all’Atletica Lecco di non correre in corsia uno nella pista del Bione, oggi sentiamo il consigliere Galli suggerire di giocare le partite quando non servono le luci, alla faccia di un calendario nazionale. Mi auguro che Valsecchi abbia tra i suoi amici anche il presidente Marani così da gennaio giocheremo sempre a mezzogiorno», ha ironizzato. Ha poi replicato ad Anghileri: «Vorrei ricordare che lo stadio ospita 5mila persone, il teatro meno di un decimo. È lo stadio Rigamonti-Ceppi che merita davvero attenzione». Ha annunciato voto favorevole.
Pietro Regazzoni, Partito Democratico: ha ribadito che l’emendamento proposto conteneva modifiche semplici e di contenuto, e che rifiutarlo significa cercare solo visibilità mediatica. «Mi sembra che voi state cercando il pretesto per farci dipingere come quelli brutti e cattivi mentre voi siete i bravi. Noi preferiamo lavorare nel contenuto con la Calcio Lecco». Voto contrario.
Filippo Boscagli, Fratelli d’Italia: ha dichiarato di non essere contrario a un possibile ritiro della mozione per arrivare a una versione condivisa, «ma avendo sentito le posizioni di maggioranza in cui non c’è nessun filo logico tra una e l’altra, è difficile pensare di arrivare a una mozione comune da qui al primo dicembre». Ha respinto l’obiezione dello stadio in centro città citando decine di esempi in Inghilterra, Italia ed Europa, da Pisa a Parma. «Il tema è assumersi la responsabilità di fare qualcosa perché quello stadio sia il luogo idoneo per svolgere l’attività per cui è nato, che non può essere pensato per ospitare squadre che con noi non c’entrano nulla». Voto favorevole.
Giovanni Tagliaferri, Gruppo per Lecco: ha annunciato voto favorevole aggiungendo che «al di là delle varie proposte sulla convenzione da ridisegnare, qualche punto fermo va messo perché se siamo qui è perché qualcosa non è funzionato nel dialogo con la Calcio Lecco».
Cinzia Bettega, Lega Lombarda: ha sottolineato la ragionevolezza degli impegni richiesti. «Nel definire tempi e modalità, nel concordare e nel prendere in considerazione non ci sono dictat ma proposte assolutamente ragionevoli. Trovo incomprensibile l’irrigidimento della maggioranza». Voto favorevole.





















