Seguici

Calcio

Calcio Lecco, un girone di ritorno da terzo posto per la salvezza anticipata. E adesso…

Solo Südtirol e Padova hanno saputo far meglio dei blucelesti durante la prima metà del girone di ritorno. Tensioni con il patron: la soluzione? Continuare ad andare a braccio

Il Lecco sotto la Curva Nord BONACINA/LCN SPORT
Condividi questo articolo sui Social
Tempo di lettura 3 minuti

Ragionare partita dopo partita ha fatto il suo. Alla grande. Il girone di ritorno è entrato nella sua fase centrale e poche squadre hanno saputo far meglio della Calcio Lecco 1912 durante le prime nove partite. Come ricostruito da Lanfredo Birelli, infatti, solo la capolista Südtirol, una macchina quasi perfetta, e la vice Padova, non molto distante, si sono disimpegnate in maniera migliore, staccando nettamente il resto del raggruppamento. Soffermandoci solamente sui blucelesti, la squadra guidata da mister Luciano De Paola ha collezionato ben 17 punti in 9 partite, per una media di 1,9 punti a partita. Meglio di corazzate come FeralpiSalò e Triestina, quest’ultima la vera e propria delusione del campionato nonostante la ripresa fatta registrare nel corso delle ultime uscite.

CLASSIFICA DEL RITORNO
SQUADRApuntiPAVNP
Sudtirol239720
Padova219630
Lecco179522
Feralpisalò169513
Mantova169513
Pro Vercelli169441
Juventus U23159432
Pro Sesto149423
Triestina149423
Renate129333
Giana Erminio109243
Piacenza109315
Trento109243
AlbinoLeffe99162
Pro Patria89153
Fiorenzuola79144
Legnago Salus79144
Pergolettese79144
Virtus Verona49045
Seregno39036

Si va a braccio?

Domenica pomeriggio, sul campo dell’ostico Renate, il Lecco chiuderà un avvio di 2022 infernale, durante il quale avrà disputato 10 partite nel giro di 39 giorni: un filotto senza precedenti tra spostamenti, recuperi e assembramenti esagerati nel calendario. Eppure i blucelesti sono stati la migliore delle squadre “normali”, facendo registrare un numero ridotto d’infortuni e squalifiche, marchio di qualità per una gestione evidentemente molto efficace da parte di tutti i membri dello staff tecnico e sanitario. Sicuramente l’avere a disposizione tanti giovani di qualità ha aiutato a tenere alta l’intensità, ma era tutt’altro che scontato il poter garantire un rendimento mentale praticamente sempre di alto livello. Gli over, eccezion fatta per Pissardo e Celjak, hanno ruotato molto nella zona nevralgica del campo. E poi c’è, ovviamente, il fattore Ganz, che nelle ultime 7 partite ha segnato 8 volte e ha provocato l'(auto)gol partita di Lecco-Giana Erminio.

L’interesse, ora, è tutto sull’immediato futuro: messa praticamente in tasca la salvezza, da più parti ci si è affrettati a garantire il massimo impegno per le ultime dieci partite del girone di ritorno, che prepareranno una (potenzialmente) interessante campagna play off. A preoccupare maggiormente è il fronte societario: il patron Di Nunno, dopo aver abbandonato la panchina tra il primo e il secondo tempo, è tornato a far sentire il proprio risentimento verso «una città che non mi aiuta», arrivando a lamentarsi con De Paola per il, a suo dire, cattivo gioco espresso; la risposta del Pirata, però, non ha fatto una piega. Segnali di un distaccamento sempre maggiore, credibilmente insanabile, con la piazza, dopo quello avuto con i dirigenti, staff e squadra dopo lo sfogo di ottobre. E le voci di cessione, per quanto non imminente, continuano ad aleggiare dalle parti del “Rigamonti-Ceppi”: l’idea è che stia maturando il tempo per il passaggio di mano. Sul campo meglio andare avanti così, a braccio.

Condividi questo articolo sui Social

Lecco Channel Web Radio

Diario 1912 - Il nostro podcast

LECCO CHANNEL NEWS TV

SEGUICI SU FACEBOOK

Altre notizie in Calcio