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Post partita | De Paola amaro: «Quando si dirà “bravi” a questi ragazzi?». Masini: «Alla lunga abbiamo dominato». Ganz: «Mi godo il momento»

Il bomber gode per un’altra doppietta tra le mura amiche, ma la conferenza stampa è anche fatta delle parole del tecnico bluceleste, che si rivolge ai piani alti

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Tempo di lettura 7 minuti

Super rimonta della Calcio Lecco 1912 contro la Juventus U23. I blucelesti vanno sotto per mano di Simone Iocolano, il grande ex un po’ fischiato e un po’ applaudito, poi alla lunga crescono, rimontando con Simone Andrea Ganz e… Simone Andrea Ganz. Il “9” bluceleste completa un’altra serata da sogno con l’aggancio alla vetta della classifica cannonieri insieme ai coscritti Maistrello e Galuppini. Ma il post partita è anche nelle parole amare di mister Luciano De Paola, che in un paio di circostanze cambia improvvisamente volto e lancia delle per nulla velate accuse alla proprietà. Decisamente meno tirati i volti del bomber e di Patrizio Masini, ancora una volta in grado di mettere a terra una prestazione straordinaria.

Post Lecco-Juventus, le parole di mister De Paola

Mister, la partita perfetta perchè di grandissima intensità:
«Intanto voglio fare i complimenti a tutto lo staff, a tutti i ragazzi che hanno giocato e a chi non l’ha fatto. Abbiamo creato dei fratelli, oggi ho visto raddoppi, interventi in scivolata che non si vedevano da tempo. La prestazione è stata sopra le righe contro una signora squadra, noi siamo degli scappati di casa e loro hanno le possibilità economiche. La città dev’essere orgogliosa di quello che stiamo facendo e la società pure: ogni tanto mi piacerebbe sentire la voce che ci fa i complimenti, poi i soldi vanno e vengono, i giocatori pure. Dopo quattro vittorie ho sentito lamentele per sconfitta, prima della partita non voglio rotture di palle: questo è il modo di fare di Luciano De Paola, se non va bene domani mi levo dalle palle»

C’è un po’ di veleno?
«No, è una constatazione. Siamo la seconda miglior squadra e non ho mai sentito dire “che bravo Reda, Sberna, Kraja”. Non sono polemico, ma un po’ arrabbiato si».

Partita da 5-2:
«Magari ci dimentichiamo Triestina e Pro Vercelli, ma abbiamo sempre lottato. Io sono sanguigno, non faccio l’allenatore a certi livelli perché litigo e me ne vado. Il calcio per me è vita: se vengo a Lecco ci metto anima, cuore, faccia. Quando sono arrivato com’era la situazione? Mi si chiedeva la salvezza e siamo quinti dopo un mercato di giovani».

C’è amarezza…
«Guardate i numeri: una volta dire “bravi” ai ragazzi? Ma guardiamo alla partita che è la cosa più importante».

Su Buso e Petrovic:
«Sabato la partita è stata condizionata da vari episodi, ci sta sbagliare una partita dopo sedici. La differenza tra noi e la Juve è questa: loro prendono tanti soldi e sono professionisti, noi siamo fratelli e c’è uno spirito di gruppo pauroso. Si parla anche poco dello staff…».

Il ritorno al gol di Ganz sulle palle alte:
«Con la Pergolettese hanno segnato altri tre, ma è normale che Ganz sia il nostro fiore all’occhiello ed è un nostro leader silenzioso. Se domani il Lecco va avanti, lui rimane senza problemi».

Oggi un gran pubblico:
«Ai ragazzi ho detto che abbiamo la fortuna di vivere in una città stupenda, all’interno della quale i tifosi ci fanno sentire uomini di calcio. Loro sanno che qui si possono fare cose importanti, ma adesso vediamo di arrivare nei play off nella migliore posizione».

Hai parlato con Iocolano?
«No… È stato bravo dai, una buona prestazione. Ci siamo salutati, noi abbiamo un grande rapporto e lui ha fatto un altro tipo di scelta».

6 vittorie di fila come negli Anni Settanta e Ganz in vetta alla classifica marcatori:
«Sono contento per lui, ha mangiato tanta, tanta, tanta, tanta m… Gli ho detto di esultare in un altro modo. Ma la mia non è stata una polemica, io vorrei solo che ogni tanto si dicesse “bravi” ai ragazzi».

Post Lecco-Juventus, le parole di Masini

Patrizio, non corri mai…
«Mi viene bene, sto bene anche fisicamente. Mi manca un po’ il gol, ho avuto due occasioni ma

All’inizio un po’ contratti:
«Abbiamo lasciato tre punti su un campo non facilissimo, sabato. Loro hanno avuto il pallino del gioco all’inizio, pur senza creare tanto, poi abbiamo dominato».

Sui pari età della Juve:
«Contro Leone gioco contro da quando eravamo bambini, mancavano Miretti e Soulè che sono forti, poi è uscito anche Akè».

Sei invidiato dalle altre squadre:
«Siamo contenti di dare una mano alla squadra, con Kraja ho un bellissimo rapporto anche fuori. Fa piacere».

Il segreto per superare i 60 punti:
«Preparare la partita come per oggi e non come per Verona. Se abbiamo l’atteggiamento sbagliato non facciamo risultato. Guardiamo partita per partita, alla fine vedremo chi prenderemo ai play off».

I tifosi ti vorrebbero ancora a Lecco:
«Vediamo, mancano ancora un po’ di partite».

La galoppata del 90′:
«Fisicamente sto bene, a inizio ripresa abbiamo anche rifiatato e alla fine sono uscite quelle cavalcate».

Qual è il tuo ruolo?
«Ho sempre fatto la mezzala a tre durante le giovanili, lì e come mediano a due mi sento bene, come esterno sono adattato e posso dar meno alla squadra».

Post Lecco-Juventus, le parole di Ganz

Simone Andrea, ti darà fastidio non aver fatto tripletta:
«Hai ragione, mi ha fatto una grandissima parata Israel. Ma ho imparato a godermi quello che faccio, il momento è bellissimo e spero continui. Devo ringraziare sicuramente i miei compagni, questo è frutto»

Cosa vi siete detti tu e Iocolano?
«Se mi avessero detto 1-1 Ganz-Iocolano… Lo conosco da tanti anni, ci sta scherzare in campo per stemperare la tensione»

Sei stati in tanti spogliatoi. Questo è…
«… Con tanta fame e tanti giovani non presuntuosi, che hanno voglia di fare. Loro si mettono a nostra disposizione e noi facciamo altrettanto».

Partita anche fisica, anche Petrovic ha sofferto:
«Sicuramente lui e Nepi mi danno una grande mano, corrono anche per me. Lottare su tutti i palloni è alla base del nostro gioco, chi inizia o entra dà sempre il massimo. Bisogna alzare l’asticella, la testa è già a domenica».

Anche i media nazionali si sono accorti di te:
«È una grande soddisfazione aver lasciato dietro ancora Immobile e Brunori. Per me fare gol è sempre straordinario».

Che rapporto hai con De Paola?
«Lo ringrazio, perchè quando c’è stato lo spazio lui si è imposto e mi ha schierato come titolare inamovibile. Da quel momento ho sentito fiducia e stima: lui mi conosce da tanto tempo, è anche una questione di DNA della famiglia».

Domenica l’Albinoleffe, partita contro un’altra concorrente?
«Prima di tutto bisogna recuperare, abbiamo speso veramente tanto oggi. Con umiltà, poi, dobbiamo continuare ad andare a mille all’ora, cercando di rimanere nelle zone alte della classifica».

Sei capocannoniere:
«Qualcuno l’avrebbe detto qua dentro? No? Vi siete risposti da soli. Adesso è tutto bello, vedere la gente allo stadio, i bambini, ma mi piacerebbe tanto vedere cinquemila persone. Guardo me stesso e la mia squadra, alla fine tireremo le somme».

Scattato il premio?
«Due, non uno. Ma non m’interessa tanto, a me piace prendermi una rivincita dietro l’altra».

Post Lecco-Juventus, le parole di Zauli

Ritmo alto all’inizio, poi siete calati:
«La partita è stata molto equilibrata, i tre gol sono stati casuali. Potevamo gestire meglio la situazione dell’1-1, fino a quel momento non mi ricordo grandi situazione da gol; il risultato è stato caratterizzato dagli episodi».

Differenza d’intensità tra primo e secondo tempo:
«I mediani del Lecco sono completamente diversi dai nostri, hanno grandi doti anche in interdizione. Nel primo tempo abbiamo giocato tanto nella loro metà campo e, nel complesso»

Cosa vi manca per diventare grandi?
«Ci sono ragazzi con sole dieci partire tra i professionisti. Il progetto Juventus U23 serve proprio per questo, per farli crescere. Tanti di loro potrebbero giocare in Primavera, ma siamo nei nostri programmi e penso che le prossime settimane saranno di miglioramento».

Fase difensiva in difficoltà dopo il 2-1?
«Ci sta quando giochi con 5-6 giocatori offensivi, ma non avevamo più nulla da perdere».

Si sente la mancanza di alcuni pezzi grossi?
«Rispetto ai soliti ne mancavano 10-15, ma questo è il nostro progetto e guardiamo solo ai presenti. Di rado possiamo fare con continuità quello che fanno i nostri avversari in settimana, ma non ci sono alibi. A fine anno la Juventus tira le somme e pensa di mettere dei giocatori in Prima Squadra».

Su Akè:
«Problema muscolare, valuteremo l’entità. Dispiace, da gennaio il ragazzo è stato aggregato alla Prima Squadra, spero per lui e per la Juventus che non sia una cosa grave».

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