
Lunedì, giorno in cui la rassegna stampa è tipicamente più corposa del normale. E la rassegna stampa a tinte blucelesti ci conferma due cose: mister Alessio Tacchinardi è un serio candidato a sedersi, di nuovo, sulla panchina della Calcio Lecco 1912, come si andava dicendo già un paio di settimane fa; numero due, la prospettiva al momento più concreta è quella di un campionato affrontato con una squadra ancor più giovane rispetto a quella che ha finito l’ultima stagione. Il che, in linea di massima, rischia di tramutarsi in una stagione da lacrime e sangue: il calcio, a tutti i livelli, insegna che i ragazzi, per quanto siano di talento, hanno bisogno di avere intorno della gente esperta, in grado di fornire consigli, protezione e supporto all’interno di un percorso di crescita fatto di alti e bassi. L’esempio l’abbiamo in casa: abbiamo decantato, tra la metà di gennaio e l’inizio di aprile, la voglia, la fame e la cattiveria messe in campo dalla banda De Paola. Ma senza i 12 gol di Simone Andrea Ganz, oggi molto distante dalla conferma, arrivati nel momento più critico come sarebbe andata a finire? E il prossimo girone, Vicenza o non Vicenza, rischia di assomigliare veramente a una Serie B2. La gestione dei momenti cardine farà la differenza, quindi la scelta, ormai conclamata, di andare avanti senza un vero e proprio direttore sportivo rischia seriamente di non veder rimpiazzata la figura che nel corso dell’ultimo biennio è stata il punto di riferimento nelle stanze di via Don Pozzi.
Tacchinardi e la squalifica
Torniamo al discorso Tacchinardi. I più ricorderanno come il già bluceleste (febbraio-maggio 2018) fu abbastanza vicino a tornare sulla panchina di via Don Pozzi durante l’ultima estate. Tra lui e il ritorno all’ombra del Resegone si misero dei problemi famigliari, inoltre si parlò abbastanza insistentemente di una candidatura un po’ frenata dalle tre giornate di squalifica comminate dal Giudice Sportivo al termine d’Imolese-Fano del maggio 2021, partita che decretò la retrocessione dei marchigiani in Serie D. In centro Italia il 46enne ottenne una qualificazione quasi insperata ai play out con 6 punti conquistati in altrettante partite, ma venne condannato da due pareggi (1-1 a Fano, 0-0 a Imola) e dalla peggior classifica rispetto ai romagnoli. Di lui ha parlato bene anche Alessio Nepi nel corso di un’intervista esclusiva rilasciata a “Il Blu e il Celeste” d’inizio marzo. Tornando a tempi meno antichi, Tacchinardi ha espiato la squalifica di cui sopra grazie alla Pergolettese, che l’ha tesserato per farlo lavorare al fianco di mister Giovanni Mussa dopo l’esonero di mister Stefano Lucchini. E proprio i gialloblù della Bassa padana vorrebbero che Tacchinardi proseguisse sul solco del lavoro tracciato nel corso degli ultimi mesi, anche perché la posizione dello stesso Mussa è meno solida a causa di una recentissima diatriba con i supporter locali. Giusto oggi se ne dovrebbe sapere di più.
Per Tacchinardi, in grado di dare un buon contributo alla causa quatto anni or sono, il ritorno avverrebbe, quindi, con una squadra più giovane rispetto a quella chilometrata della prima esperienza, ma ancora una volta si troverebbe a fare i conti con un organigramma societario scarno. Situazioni, avversarie in primis, decisamente diverse, ma anche con un punto in comune: se il Lecco gli proporrà un contratto, basterà la voglia che l’ha contraddistinto a superare difficoltà e perplessità che aleggiano intorno all’ambiente bluceleste?
