Seguici

Bruschi e Villani

Bruschi & Villani 25 Febbraio 2013Che sofferenza questo campionato

Condividi questo articolo sui Social
Tempo di lettura < 1 minuto

Tra rinvii per neve e stop forzati per&hellip;mancanza di presidenti, il campionato di serie D diventa sempre pi&ugrave; lungo e difficile. Imprevedibili, o da mettere in preventivo che dir si voglia, i rinvii per neve di queste ultime settimane. Ma di sicuro la situazione che si sta venendo a creare a causa della dirigenza del Sant&rsquo;Angelo era prevedibilissima.&nbsp;

&Egrave; un male comune persino al professionismo, figuriamoci al dilettantismo: societ&agrave; costruite sulle palafitte, invece che su solide fondamenta in calcestruzzo, che alla prima mareggiata vengono gi&ugrave; manco fossero di cartone. Se questo non avesse conseguenze che per i malcapitati tifosi di detta societ&agrave;, poco male. Ma la possibile, seppur futura ed eventuale, estromissione del Sant&rsquo;Angelo dal torneo provoca problemi un po&rsquo; a tutti. Innanzitutto a chi, e per fortuna non &egrave; il caso del Lecco, in questo girone di ritorno ha giocato e magari vinto contro i barasini. Sembra, infatti, che gli saranno tolti i punti conquistati alla faccia degli sforzi fatti per conquistarli. Inoltre &egrave; la stessa regolarit&agrave; e seriet&agrave; del torneo a essere messa in discussione da eventi come questi.

Clicca per ascoltare la puntata di Bruschi & Villani

Eppure la serie D si fa quotare dagli scommettitori maltesi della Stanley Bet, prestando tra l&rsquo;altro il fianco a possibili speculazioni di chi ci investe soldi, su queste partite. Magari molti di pi&ugrave; di quanto spenda una piccola societ&agrave; in un&rsquo;intera stagione. Stranezze di questo calcio piccolo piccolo piccino picci&ograve;.

Basti pensare all&rsquo;assurdit&agrave; di punire le societ&agrave; che hanno una storia e un blasone e soprattutto un pubblico. Se nessuno ti guarda la domenica mentre giochi, non correrai nessun rischio di squalifica del campo n&eacute; di multe. Se, invece, hai sempre un migliaio di tifosi che scrutano ogni tua mossa, rischi grosso. Ci facciano capire: il calcio &egrave; quello da abbonamento, telecomando e poltrona, o &egrave; rimasto quello da arrabbiature e, perch&eacute; no, parolacce allo stadio? Se non si travalica, crediamo proprio che il calcio sia passione, sudore e fango in campo, moccoloni e invettive sugli spalti. All&rsquo;applauso all&rsquo;avversario ogni volta che cade per terra non crediamo. Al fair play finto e salottiero, buono solo per chi in uno stadio mai &egrave; entrato, tanto meno&hellip;

Il tutto con, a latere, una riflessione che dovrebbe essere fatta seriamente, sugli impianti sportivi. Possibile che si vada dallo stadio Rigamonti-Ceppi al campo di Mapello o Seriate? Possibile che si passi dalla totale inadeguatezza di un campo di parrocchia alla bellezza di uno stadio che provoca invidie anche in Lega Pro? Senza contare che, guarda caso, squalifiche e multe arrivano soprattutto a causa del contatto tra tifoseria e terne arbitrali laddove gli stadi non esistono o sono manifestamente carenti.

Tutto questo per dire che questo torneo di serie D &egrave; sicuramente un mischione, un mesedoz, si dice a Lecco, di contraddizioni e controsensi, se non di veri e propri non sense. La verit&agrave; &egrave; che si mischiano aspetti professionali di un campionato di calcio con aspetti da terza categoria. Difficile distinguere quando la serie D ha la d maiuscola e quando ce l&rsquo;ha minuscola. I rinvii non c&rsquo;entrano nulla. Ma tutto il resto ci fa pensare che il Lecco in questa serie dovrebbe rimanerci il meno possibile.

Tanto per non farsi il sangue troppo amaro&hellip;&nbsp;

Condividi questo articolo sui Social

Lecco Channel Web Radio

Diario 1912 - Il nostro podcast

LECCO CHANNEL NEWS TV

SEGUICI SU FACEBOOK

Altre notizie in Bruschi e Villani