
Il parallelismo con il 2015 vien facile facile. Giusto quel 6 dicembre il Lecco di mister Luciano De Paola raggiungeva il “Garilli” per dar vita alla partita dell’anno, un attesissimo scontro di alta classifica, con i blucelesti inseguitori dei biancorossi a otto lunghezze di distanza. Finì, sportivamente parlando, in maniera sanguinosa: dominio delle Aquile per novanta-minuti-novanta, con tanto di palo colto da Baldo con un bel tiro dal limite e rigore di França spedito sulla traversa da un prodigioso (e fortunato) Boccanera; poi, a metà ripresa, arrivò la zampata di Ruffini che regalò alla squadra di mister Arnaldo Franzini i tre punti che consentirono alla Lupa di prendere tutto lo spazio necessario per compiere una cavalcata trionfale, bene o male la stessa ripetuta dalle Aquile tre anni più tardi.
Domenica 5 le due compagini, separate anche dalla nota rivalità tra le due tifoserie, si ritroveranno ancora all’interno dell’impianto emiliano per una sfida spartiacque. La categoria è diversa, i momenti storici pure, ma ancora una volta sono i blucelesti a inseguire: nonostante due partenze decisamente diverse, infatti, i biancorossi hanno via via potenziato l’organico e riordinato le idee, trovando la compattezza sotto la sapiente mano di mister Cristiano Scazzola, che durante la stagione 1998-1999 fece segnare 26 presenze e 5 gol in bluceleste: lo score parla chiaro, nelle ultime cinque uscite i piacentini sono stati tra le migliori compagini del girone (10 punti come il Renate, peggio solo di Padova e Sudtirol), mentre i lecchesi devono “ringraziare” la Pro Vercelli e i due gol segnati in meno (4 contro 2, 10 subiti a testa) se non indossano la maglia nera.
Dal “Garilli”, probabilmente, usciremo con un verdetto quasi definitivo in mano: prendere dei punti lascerebbe aperte le speranze di poter condurre un campionato di medio-alta classifica, visto quanto è corto il treno che porta alla quinta piazza, mentre l’ennesima debacle lascerebbe pensare a un periodo di lacrime e sangue, sulla falsariga di quanto vissuto da Carrarese e Novara lo scorso anno; squadre dai valori importanti, ma non abituate a battagliare per portare a casa solo pane e acqua.

